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COME NASCE LA DANZATERAPIA

Nel corso della storia della danza e nelle testimonianze di danzatori, si è sentito il bisogno di danzare dando spazio al proprio sentire, alle proprie emozioni. La danza accademica, che si basava su tecniche prestabilite tendeva a cristallizzare il movimento dentro una sfera tecnica, di gesti codificati, di regole estremamente rigide che concedevano poco spazio all’individualità e alla libera interpretazione.


Una nuova scuola di pensiero nacque nel 900, un nuovo modo di concepire la danza, il movimento e la danza moderna.





La danza terapia è un movimento rivoluzionario da cui discende la danza educativa, pedagogica, una forma di danza che getta via tutù e punte, in cui i danzatori professionisti e non, possono danzare a piedi nudi e con abiti comodi. In questo modo i partecipanti accompagnati da un insegnante potevano danzare liberando il corpo, manifestando energia vitale e potenziale espressivo.


Questi sono i precursori della danzaterapia, una nuova forma di danza che vede danzatrici con una sensibilità all’altro, alle proprie condizioni. Sono danzatrici, alcune delle quali con una formazione mista come psichiatre, persone che lavorano nel sociale e nella relazione di cura. Si occupano di persone che hanno fatto la guerra, di persone che hanno disagi psicologici, fisici a causa di eventi traumatici.


Nel 900, soprattutto oltre la metà di tale secolo, la danzaterapia è una danza in cui la persona si mette in gioco, in una dimensione ludica, di scoperta del proprio potenziale creativo volto a ciò che il nostro corpo comunica di noi e di come questo nostro corpo sia considerato in una dimensione integrata della nostra personalità, del nostro essere.

Secondo un concetto più ampio e integrato di corpo, mente e spirito e non di separazione di queste tre parti della persona.

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